“Noi siamo gli autori italiani e cerchiamo di fare in modo che gli autori italiani possano vivere con la loro opera”. Accolto da una standing ovation e da un coro di “Sapore di sale”, Gino Paoli, musicista e presidente Siae, ha tenuto la sua Masterclass sul diritto d’autore davanti ai ragazzi del Giffoni Experience. Accompagnato dal direttore generale, Gaetano Blandini, Paoli ha spiegato ai ragazzi le difficoltà di raccogliere oggi i diritti degli autori: “Oggi le canzoni passano sul web e il successo è legato a quante volte si ascolta la canzone – ha spiegato l’autore del “Cielo in una stanza”- Il web è un’enorme ricchezza, è una grande opportunità, ma mancano le regole che i poteri economici cercano in ogni modo di annullare. Mentre prima il mondo della musica era fatto di business ma anche di passione, oggi è rimasto solo il business”. Inevitabile l’accenno alla polemica del giorno sull’equo compenso: “L’attacco del web è al diritto d’autore ma con una visione molto corta perché quando gli autori non potranno più mantenersi non ci saranno più gli autori. Se il telefonino non avesse i contenuti dentro, vorrei vedere quanti ne venderebbero le multinazionali che oggi fanno la guerra al diritto d’autore”, ha ironizzato il cantautore.
Paoli ha difeso i diritti degli autori: “Oggi ci sono i talent. Prendi dieci ragazzini, fanno un disco e va bene, ne fanno un secondo e non va, state certi che non ne faranno più. E’ carne da macello. Continuo a dire che in questo mestiere, quello dell’artista, c’è bisogno di passione. Su dieci ragazzini che oggi mi vengono a chiedere come si fa ad avere successo, dico sempre che il ragionamento è sbagliato. La domanda è: come si fa a fare l’artista? E io rispondo sempre: suona, suona, suona”. Paoli e Blandini non si sono sottratti alle domande pungenti dei ragazzi: “La ragione per la quale la Siae cerca di guadagnare più possibile è per provare a distribuire il più possibile agli autori. Gli autori diventano ricchi solo se fanno canzoni che vendono ed incassano. Per il mestiere che faccio io – ha detto Paoli – non c’è raccomandazione. La Siae rappresenta la libertà dell’autore di guadagnare con il proprio lavoro quello che deve guadagnare”. Un ragionamento, quello della tutela dell’autore, strettamente connesso con la libertà. “Il consiglio che posso dare è di essere voi stessi senza il condizionamento che ti pone l’ultimo degli imbecilli – ha spiegato il musicista – La libertà è la possibilità di scegliere. La cosa più importante per un ragazzo e anche di un uomo di 80 anni è la libertà di scegliere”. La conclusione è per Blandini che ha annunciato una sorpresa per i giurati del Giffoni: “Facciamo decine di iniziative per aiutare i giovani e le persone in difficoltà – spiega – abbiamo progetti nelle carceri, negli ospedali pediatrici, per sostenere i giovani musicisti. E abbiamo deciso che chi tra i giurati del Giffoni 2014 si iscriverà alla Siae non pagherà per due anni la quota associativa”.